21 luglio, ore 21:00, Castiglione d'Otranto - Distances
Duo Halleck-Hankins
Caroline Leigh Halleck è una saxofonista/insegnante freelance proveniente dagli Stati Uniti. Caroline ha eseguito concerti negli Stati Uniti, Italia, Francia, Spagna,
Croazia, Cipro e San Marino. Negli ultimi anni è apparsa in festival come Spoleto Festival dei Due Mondi, Ravenna Festival, Spinacorona Festival, Lago Maggiore Musica, Festival Novecento e Paesaggi Musicali Toscani oltre che con associazioni come gli Amici della Musica, i Concerti delle Nuove Muse, l’Associazione Musicale Etnea e la Fondazione Gioventù Musicale d’Italia. Caroline detiene i primi premi in numerosi concorsi come solista compreso il Concorso di concerti dell’Università della Georgia e nella musica da camera Premio delle Arti Italia, Sezione Musica da Camera. Caroline ha conseguito la laurea presso l’Università di Georgia, Conservatorio di Musica “F.A. Bonporti” di Trento, ed è la prima saxofonista ad essersi diplomata presso la Fondazione Accademia Internazionale di Imola “Incontri col Maestro”.
Greg Hankins è un pianista, collaboratore presso l’Università della Georgia, dove fa parte dello staff Teatro dell’Opera UGA. Tra i suoi partner nei recital figurano membri della New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, The Canadian Brass, Metropolitan Opera, Metropolitan Opera Orchestra, San Francisco Symphony, Cleveland Symphony, Boston Symphony, San Paolo Sinfonica, St. Louis Symphony, Atlanta Symphony, Pittsburgh Symphony, Sydney Symphony, oltre ad artisti solisti e docenti di università e conservatori di tutto il mondo. Attivo pianista jazz, Greg scrive e arrangia anche per diversi ensemble. Dal 2012 presta servizio presso la facoltà della New York State Summer School for the Arts School of Choral and Vocal Studies.
PROGRAMMA
Laura Mvula (n. 1986), arr. Will Healy
Sing to the Moon
Fazil Say (n. 1970)
Suite Op. 55
Allegro
Andante
Presto
“Ironic”
Andantino, quasi lullaby
Finale. Presto
Daniele di Bonaventura (n. 1966), arr. Halleck/Hankins
Maria e il Mare
Kishi Bashi (n. 1975), arr. Halleck/Hankins
Selezione delle canzoni
John Anthony Lennon (n. 1950)
Distances Within Me
Shai Maestro (n. 1987), arr. Halleck/Hankins
Gal
CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO
Risale al XVII secolo ed è dedicata a San Michele Arcangelo. È una sobria costruzione barocca, ad unica navata, con altari dedicati alla Madonna Immacolata e a Sant’Antonio di Padova. Di particolare pregio è l’antico organo a canne Vincenzo De Micheli. L’organo è situato nella chiesa madre della parrocchia “San Michele Arcangelo” in Castiglione d’Otranto. Si tratta di un organo di scuola pugliese attribuibile senz’altro al maestro organaro magliese Vincenzo De Micheli e quindi databile alla seconda metà dell’ottocento, ma il maestro riutilizzò un consistente numero di canne e parti lignee di un organo più antico, settecentesco. Il lavoro di restauro ha posto in luce alcuni elementi decorativi, con motivi floreali, di origine settecentesca rinvenuti all’interno dello strumento in tavole di riuso, sotto la pedaliera e dietro il pannello amovibile della consolle. Purtroppo, per questa sua collocazione, la decorazione che illustra steli di fiori che hanno petali rossi simili ai fiori di garofano, non può essere ammirata. L’organo anticamente non era posizionato dov’è ora, ma dietro l’altar maggiore, sulla parte alta dell’abside con una cantoria in stile cui si accedeva dalla sagrestia. Sotto l’organo era situato il coro ligneo, che andò distrutto nel 1994. Questo stato di cose viene già descritto nelle risposte ad un questionario per la Visita Pastorale inviato dal parroco dell’epoca don Giuseppe Contaldo all’arcivescovo di Otranto mons. Caiazzo nel 1874: “vi è annessa sacrestia, coro, con organo sopra il coro.”
A memoria di anziani ormai scomparsi, l’organo rimase lì fino ai primi anni del secolo XX, poi, forse sotto la reggenza del parroco Giuseppe Miali, probabilmente per mettere in risalto la statua del protettore, Sant’Antonio, che fu posizionata proprio al posto dell’organo antico fino al 1963, anno in cui fu abbattuta l’antica cantoria ed aperto il finestrone attualmente istoriato con l’immagine di Cristo Risorto, l’organo fu traslato all’ingresso della chiesa nella controfacciata e fu necessario edificare una nuova cantoria, molto semplice e lineare, appunto quella attuale. Nello smontaggio della cassa per il restauro si è rinvenuta una scritta in lapis “Poggiardo” e “1908” probabilmente il luogo di provenienza della maestranza e la data della traslazione dell’organo”.