3 agosto, ore 21:00, Morciano di Leuca - La Voce Contemporanea
Duo Malagnino-Fukuda
Alessandro Malagnino, nato nel 1998 a Casarano (LE), ha studiato al Conservatorio di Ceglie Messapica (BR), sede distaccata del Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce nella classe del M° Alessandro Trianni diplomandosi con 110 e lode e con menzione d’onore. Successivamente prosegue il suo percorso in Francia, prima al Conservatoire à Rayonnement Régional de Versailles con il M° Vincent David, poi al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, nella prestigiosa classe del M° Claude Delangle dove conclude il master con il massimo dei voti all’unanimità e con le felicitazioni della giuria.
Attualmente è iscritto al 3° ciclo “Diploma d’artista – interpretazione e creazione” con l’Ensemble NEXT.
Vincitore di diversi concorsi nazionali ed internazionali come il Concorso Internazionale “Adolphe Sax de l’Haÿ-Les-Roses”, il III° Concorso Internazionale Exigentia, “France Music Competition”, e nel 2022 ha conseguito il terzo premio al Concorso “Andorra Sax Fest”.
Si esibisce in concerto come solista, ma anche con altre formazioni di musica da camera. Ha sempre dimostrato un grande interesse per la musica contemporanea e durante i suoi studi in Francia ha collaborato con diversi compositori con lo scopo di creare nuova musica per il saxofono.
Mayumi Fukuda, pianista Giapponese diplomata in pianoforte all’Università delle Arti d’Aichi nel 2018. Si esibisce numerose volte in concerto in Giappone e in Europa come pianista solista ma anche in formazioni di musica da camera. Nel 2022 ha ottenuto il diploma superiore di concertista all’ Ecole Normale de Musique di Parigi nella classe della Prof.ssa Patricia Thomas.
Ha ottenuto il 3° premio al concorso internazionale di pianoforte di Chatou “Cécile EDEL-LATOS” con anche il riconoscimento List-France CLIDAT e successivamente al 13° Concorso Internazionale di pianoforte ottiene un 2° posto, con il premio Germaine Mounier e il premio speciale della migliore interpretazione di un brano di Albert ROUSSEL.
Attualmente studia pianoforte in qualità di pianista accompagnatrice al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, prima nella classe della Prof.ssa Caroline Esposito e successivamente con la Prof.ssa Géraldine Dutroncy. Inoltre studia musica da camera all’École Normale de Musique de Paris sotto la guida della Prof.ssa Nina Patarcec.
PROGRAMMA
Paule Maurice (1910-1967)
Tableaux de Provence
Farandoulo di chatouno
Cansoun per ma mio
La boumiano
Dis alyscamps l’amo souspire
Lou cabridan
Nina Šenk (1982)
Impetus
Philippe Leroux (1959)
Noûs
Jean-Denis Michat (1971)
5 Visions Amoreuses
Tormented
Ecstatic
Euphoric
Carnal
Longanimous
Maurice Ravel (1875-1937)
Pièce en forme de Habanera
PALAZZO STRAFELLA DI MORCIANO DI LEUCA
Nel 1507, il barone Rodolfo Sambiasi, proprietario del Castello di Morciano, ne demolì il torrione nord ovest e avviò il cantiere per erigere il complesso del Convento dei Carmelitani. L’edificio si sviluppava su due livelli, un piano terra e un primo piano, estendendosi in larghezza tra l’attuale Chiesa del Carmine (conosciuta dai morcianesi anche con il nome di Chiesa del Rosario) e il maniero medievale. L’accesso al Convento, situato in Piazza S. Giovanni, era collocato sulla sinistra della costruzione ed immetteva ad un chiostro interno sul quale si affacciavano numerosi vani. Il Convento dei Carmelitani iniziò, così, non solo ad essere una sede importante per la vita religiosa e spirituale, ma anche una scuola apprezzata per la formazione dei giovani rampolli delle famiglie nobili sia di Morciano che del Capo di Leuca. Verso gli inizi dell’800, con la soppressione degli ordini religiosi per mano napoleonica, il Convento cessò la propria esistenza. L’edificio venne adibito ad abitazione civile ed acquistato da un possidente originario di Corsano, don Camillo Bleve, fin quando, nel 1967, ne venne purtroppo decretato l’abbattimento. Di quell’antico edificio, tuttavia, rimangono alcuni ambienti che sono stati inglobati da Palazzo Strafella, dal nome dell’ultima famiglia che ne ha detenuto il possesso prima dell’acquisto da parte del Comune di Morciano di Leuca. Il Palazzo, i cui primi proprietari risultano essere i Romano, originari di Patù, è un’elegante costruzione di fine ottocento che ha avuto aggiunte agli inizi del secolo scorso. Osservando la composizione del Palazzo, infatti, si nota lo stacco tra il corpo che ospita l’ingresso, che immette in un androne e apre sullo spazio esterno, e la restante parte che si sviluppa sul lato destro rispetto all’entrata. Qui troviamo le stanze del Convento, ma è difficile attribuire quali appartenessero in effetti all’antico Cenobio carmelitano e quali fossero propriamente degli ambienti di pertinenza dell’adiacente Chiesa del Carmine, eccetto una. Con sicurezza, infatti, è possibile identificare una stanza del piano terra con l’antico refettorio dei monaci grazie alla presenza su di una parete di un affresco che raffigura un’Ultima Cena, emerso in occasione di recenti restauri.