7 settembre, Tricase – Alba ed apogeo

7 settembre, Tricase – Alba ed apogeo

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7 settembre, ore 21:00, Tricase -Alba ed apogeo
Duo Gennari-Ciammarughi

Emiliano Gennari inizia lo studio del violino all’età di 3 anni con Isabella Ripa (metodo Suzuki). Dall’età di 11 anni si forma sotto la guida di Marco Fornaciari con il quale studia tuttora. Da tempo frequenta le masterclass di Markus Placci e, da oltre un anno, segue regolarmente le lezioni e i Corsi di perfezionamento di Stefano Pagliani. È iscritto al Corso Accademico di primo livello presso il Conservatorio “B.Maderna/ G.Lettimi’’, nella classe di Giacomo Del Papa. Nel 2023 vince il primo premio assoluto al Concorso internazionale per Archi Solisti e Quartetto Premio Speciale Paolo Borciani (Forlì). Nello stesso anno si aggiudica il primo premio al Concorso nazionale di esecuzione musicale Città Piove di Sacco. Nel dicembre dello stesso anno, è risultato vincitore della borsa di studio ‘’Attilio Lonardi’’, un concorso che aggiudicava al vincitore l’assegnazione in comodato d’uso gratuito di un violino Joseph Alioyius Marconcini del 1814. Ad Aprile ha vinto il primo premio assoluto nella sezione di categoria al Concorso ‘’Riviera Etrusca’’ di Piombino. Ha preso parte, anche nella veste di violino solista, a concerti organizzati dalla Scuola Italiana d’Archi, sotto la direzione di Stefano Pagliani. Collabora con l’Orchestra da Camera di Rimini diretta da Stefano Pecci e con la Young Musicians Europea Orchestra – YMEO diretta da Paolo Olmi. Ha collaborato in un concerto di musica da camera con l’oboista Paolo Grazia. Suona un violino Giacomo Nesi del 2020.

Luca Ciammarughi è pianista, conduttore radiofonico, scrittore. Dal 2006 in onda su Radio Classica, ha scritto numerosi saggi, fra cui Soviet Piano (Zecchini), Non tocchiamo questo tasto. Musica classica e mondo queer (Curci) e Le ultime Sonate di Schubert (LIM). Allievo di Paolo Bordoni e Dalton Baldwin, ha tenuto concerti in Europa, Stati Uniti e America latina, per istituzioni di prestigio. Recenti i debutti con l’Orchestra Sinfonica di Concepción (Cile) e la Makedonska Filharmonija. L’ultima sua uscita discografica è Rameau nello specchio di Saint-Saens, per Sony. Collabora con il Teatro alla Scala e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha insegnato pianoforte al Conservatorio di Siena; attualmente è docente di musica vocale da camera al Conservatorio di Novara e tiene un corso di storia dell’interpretazione pianistica al Conservatorio di Trieste. Ha collaborato con Daniel Barenboim per la realizzazione del cartone animato “Max & Maestro”, Premio Abbiati. È direttore artistico di PianoSofia (Milano) e PianoLab (Martina Franca). Al Museo Teatrale alla Scala cura la rassegna “Dischi e tasti”. Recentemente ha suonato sotto la direzione di Shlomo Mintz, con l’Accademia Ducale, il Concerto incompiuto n. 6 di Beethoven. Paolo Isotta, nel libro Altri canti di Marte, ha scritto: “Le interpretazioni di Ciammarughi sono di altissimo livello e mettono capo a una ricerca timbrica quale può essere concepita solo da un artista nato nel Novecento”. Il critico e musicologo Gian Paolo Minardi ha detto di lui che “l’impegno dell’interprete s’intreccia fruttuosamente con quello del critico, dello studioso, del comunicatore, nel segno di una sottile irrequietezza che traspare dalla stessa scrittura, una prensilità che si irradia in tanti riverberi, iperboli, incursioni fulminee in altri terreni poetici”.



PROGRAMMA

 

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Sonata K 304 in mi minore

Allegro

Tempo di Minuetto



Franz Schubert (1797-1828)

Gretchen am Spinnrade, D 118 (arr. Hans Sitt)

Am Tage aller Seelen, D 343 “Litanei aus das Fest aller Seelen” (arr. William Primrose)

Aufenthalt da Schwanengesang, D 957 (arr. Hans Sitt)

Ständchen da Schwanengesang, D 957 (arr. Hans Sitt)



Robert Schumann (1810-1856)

Sonata n. 1 op. 105 in La minore

Mit leidenschaftlichem Ausdruck

Allegretto

Lebhaft



Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893)

Melodie op. 42 n. 3, da Souvenir d’un lieu cher (arr. Carl Flesch)

Canto d’autunno, Ottobre, dalle Stagioni op. 37a (arr. Luca Ciammarughi)



Pablo de Sarasate (1844-1908)

Zigeunerweisen (“Zingaresca”), op. 20

 

PALAZZO GALLONE DI TRICASE

 

Questo grandioso palazzo principesco risulta formato da tre elementi principali: la Torre, il Torrione e il Corpo vero e proprio dell’edificio. Le prime due parti sono le più antiche e conservano ancora le caratteristiche strutture del Trecento; il nucleo centrale, costruito nel 1661 da Stefano II Gallone, primo Principe di Tricase, costituisce il corpo del Castello. Il Palazzo, che ha l’aspetto del palazzo e del castello insieme, come tutti i castelli feudali di quel tempo, fu trasformato in abitazione dalla Famiglia Gallone. La tradizione vuole che Stefano II Gallone abbia voluto fare tante stanze quanti i giorni dell’anno e una sala detta “del trono”, di metri 24,30 x 11,70, tanto grande da contenere più di mille persone. Negli anni cinquanta, essendo il palazzo compreso tra i beni in vendita, fu comprato dal Comune di Tricase. Negli ultimi periodi si è proceduto al restauro e ad una diversa valorizzazione dello storico monumento.