30 agosto, Castiglione d’Otranto – La Novia

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4 settembre, ore 21:00, Castiglione d'Otranto - La Novia
La Cantiga de la Serena

Fabrizio Piepoli, cantante, polistrumentista, autore, docente di canto, insegna Musiche Tradizionali presso il Conservatorio ‘Tito Schipa’ di Lecce. Ha collaborato con numerosi artisti ed autori italiani ed internazionali di ambito world, jazz e classico: Raiz, Almamegretta, Planet Funk, Teresa De Sio, Eugenio Bennato, Lucilla Galeazzi, Pino De Vittorio, Ensemble Micrologus, Jamal Ouassini e Orchestra Arabo-andalusa di Tangeri, Mohssen Khasirosafar, Baba Sissoko, Alessandro Tampieri, Corelli Chamber Orchestra, Bobby McFerrin, David Murray, Michel Godard, Michele Rabbia, Roberto Ottaviano. Svolge attività concertistica in Italia e all’estero come solista, in orchestra ed in varie formazioni cameristiche principalmente con le formazioni: La Cantiga de la Serena (musica antica del bacino Mediterraneo), Ghibli (in duo con la voce dei Radiodervish Nabil Bey – musiche d’autore e tradizionali del Mediterraneo), Corelli Chamber Orchestra diretta dal M° Manfredo Di Crescenzo (musica classica contemporanea). Ha suonato in importanti rassegne e prestigiosi teatri e luoghi in Italia e all’estero tra i quali: RitoFestival dei due mondi (Spoleto), Mupa Palace of Arts (Budapest), Teatro Petruzzelli (Bari), Festival Time Zones (Bari), Teatro San Carlo (Napoli), Pantheon (Roma), Complesso del Vittoriano (Roma), Museo di Capodimonte (Napoli), Festival della Letteratura (Mantova). 

  

Giorgia Santoro si è diplomata brillantemente in FLAUTO TRAVERSO e in JAZZ e si è successivamente specializzata in OTTAVINO, MUSICA JAZZ e FLAUTO solista. Ha frequentato numerosi Corsi di perfezionamento in flauto in tutta Italia e all’estero (con i Maestri Angelo PERSICHILLI, Monica BERNI, Antonio AMENDUNI, Gabriele GALLOTTA) ottavino (con i Maestri Nicola MAZZANTI, Giuseppe CONTALDO) e Corsi di improvvisazione Jazz (con i Maestri Giorgio GASLINI, Nicola STILO, Sante PALUMBO, Stefano BATTAGLIA, Paolo DAMIANI, Maurizio GIAMMARCO, Butch MORRIS, Joelle LEANDRE, Marcus STOCKHAUSEN, Eugenio COLOMBO, William PARKER, Kent CARTER, Steve POTTS, Greg BURK). È vincitrice di importanti Concorsi Nazionali ed Internazionali ed è inoltre vincitrice dell’audizione tenuta dall’orchestra della Magna Grecia, dall’Orchestra Giovanile della Regione Puglia e dall’orchestra I.C.O. “T. Schipa” di Lecce con la quale collabora dal 2001. Ha vinto la borsa di studio di 5000§ per il Berklee College of Music di Boston, per il Corso di Alto Perfezionamento Jazz tenuto dal M° Giorgio GASLINI e per il corso di improvvisazione tenuto dal M° Buth MORRIS nell’ambito del festival Roccella Jonica Jazz. 

 Ha collaborato con i compositori Giorgio GASLINI, Alessandro SOLBIATI, Marco BETTA, Michele DALL’ONGARO, Raffaele BELLAFRONTE, Salvatore SCIARRINO, Luis DE PABLO, Roberto BECCACECI, Kaija SAARIAHO, Emanuele CASALE, Francesco FILIDEI, Geoffroy DROUIN. E’stata scelta dal regista Ferzan OZPETEK per girare alcune scene del film “Mine vaganti”; ha registrato la colonna sonora del film “Nuovomondo” di Emanuele Crialese e del film “Balkan Bazar” di Edmond Budina. Svolge attività concertistica in Italia e all’estero come solista, in orchestra ed in varie formazioni cameristiche. È promotrice dei progetti “La Cantiga de la Serena, “Tran(ce)formation Quartet”, “Déjà vu” e “Flatus Vocis”. Attualmente è docente di flauto presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli. 

  

Polistrumentista, compositore, improvvisatore, sound artist, Adolfo La Volpe ha studiato tra gli altri con Mick Goodrick, Joe Diorio, John Scofield, Pat Metheny, Barney Kessel, Joelle Leandre, Carlos Zingaro, Jean Derome, Joanne Hetu, Markus Stockhausen e Gianni Lenoci, sotto la guida del quale ha conseguito il diploma accademico di II livello in discipline musicali – musica jazz presso il Conservatorio di Monopoli, ed inoltre un master di I livello in “musica jazz e nuovi linguaggi musicali”. Pratica e studia inoltre alcune musiche di tradizione e gli strumenti musicali ad esse correlati (oud, chitarra portoghese, irish bouzouki, saz turco, banjo, cetra corsa, etc.). È attualmente membro di numerosi ensembles attivi in ambiti artisticamente diversi, dalla world music e musiche di tradizione (La Cantiga de la Serena, Radicanto, Raiz, L’Escargot, Maria Moramarco, Radiodervish, Enza Pagliara) alle musiche di derivazione jazzistica, al rock ed all’improvvisazione radicale. Ha composto ed eseguito musica per teatro e cinema, ed è stato inoltre membro per oltre un decennio della compagnia di danza “Qualibò”, per la quale –oltre a comporre ed eseguire le musiche di scena- si è occupato della direzione musicale del Festival “Visioni di (p)arte”, nonché della sezione danza del Teatro Comunale di Ruvo di Puglia. Ha tenuto concerti in Italia e all’estero (Francia, Svizzera, Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Turchia, Russia, Cina, Polonia, Algeria, Danimarca, Israele, Kuwait), inciso –tra progetti personali e collaborazioni- oltre cinquanta cd, pubblicati da etichette discografiche italiane, olandesi, inglesi e canadesi, e suonato – tra gli altri- con Eugenio Colombo, Gianni Lenoci, Steve Potts, Stefano Battaglia, Daniele Di Bonaventura, Pino Minafra, Paolo Damiani, Michele Rabbia, William Parker, Karl Berger, Kent Carter. 

PROGRAMMA

Cantiga trad. sefardita 

A la una yo naci 

  

Trad. Macedonia / Rabbi Shalom Shabazi (1619-c. 1720) – trad. yemenite 

Omorfoula / Ode le’eli 

 

Cantiga trad. sefardita / trad. Salento 

Morenica / Moretto 

  

Cantiga trad. sefardita 

La novia 

  

Ave Maria maronita, trad. Libano 

Ya Mariam el bikr 

  

Riyad el Sonbati (1906-1981) 

Longa farahfaza 

  

Cristoforo Caresana (c. 1640-1709) 

La Tarantella 

  

Cantiga trad. sefardita 

Adio querida 

  

Cantiga trad. sefardita 

Yo m’enamori d’un aire 

  

Trad. Gargano 

Tarantella di San Michele 

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO CASTIGLIONE 

Risale al XVII secolo ed è dedicata a San Michele Arcangelo. È una sobria costruzione barocca, ad unica navata, con altari dedicati alla Madonna Immacolata e a Sant’Antonio di Padova. Di particolare pregio è l’antico organo a canne Vincenzo De Micheli. L’organo è situato nella chiesa madre della parrocchia “San Michele Arcangelo” in Castiglione d’Otranto. Si tratta di un organo di scuola pugliese attribuibile senz’altro al maestro organaro magliese Vincenzo De Micheli e quindi databile alla seconda metà dell’ottocento, ma il maestro riutilizzò un consistente numero di canne e parti lignee di un organo più antico, settecentesco. Il lavoro di restauro ha posto in luce alcuni elementi decorativi, con motivi floreali, di origine settecentesca rinvenuti all’interno dello strumento in tavole di riuso, sotto la pedaliera e dietro il pannello amovibile della consolle. Purtroppo, per questa sua collocazione, la decorazione che illustra steli di fiori che hanno petali rossi simili ai fiori di garofano, non può essere ammirata. L’organo anticamente non era posizionato dov’è ora, ma dietro l’altar maggiore, sulla parte alta dell’abside con una cantoria in stile cui si accedeva dalla sagrestia. Sotto l’organo era situato il coro ligneo, che andò distrutto nel 1994. Questo stato di cose viene già descritto nelle risposte ad un questionario per la Visita Pastorale inviato dal parroco dell’epoca don Giuseppe Contaldo all’arcivescovo di Otranto mons. Caiazzo nel 1874: “vi è annessa sacrestia, coro, con organo sopra il coro.” 

A memoria di anziani ormai scomparsi, l’organo rimase lì fino ai primi anni del secolo XX, poi, forse sotto la reggenza del parroco Giuseppe Miali, probabilmente per mettere in risalto la statua del protettore, Sant’Antonio, che fu posizionata proprio al posto dell’organo antico fino al 1963, anno in cui fu abbattuta l’antica cantoria ed aperto il finestrone attualmente istoriato con l’immagine di Cristo Risorto, l’organo fu traslato all’ingresso della chiesa nella controfacciata e fu necessario edificare una nuova cantoria, molto semplice e lineare, appunto quella attuale. Nello smontaggio della cassa per il restauro si è rinvenuta una scritta in lapis “Poggiardo” e “1908” probabilmente il luogo di provenienza della maestranza e la data della traslazione dell’organo”.